Consigli per chi si approccia al trading con criptovalute
Criptovalute. Alzi la mano chi, perlomeno negli ultimi cinque anni, non ha avuto alcuna informazione sulle monete digitali. Navigando in rete, d’altro canto, è estremamente semplice imbattersi in articoli, link o video che trattano questo argomento. Una mole di informazioni infinita, che rischia di creare confusione in tutti quei soggetti poco avvezzi al mondo finanziario.
Abbiamo deciso, quindi, di fare chiarezza sul mondo delle criptovalute, al fine di rendere più semplice l’approccio a questo comparto anche per chi non ha grande dimestichezza col mondo finanziario o, molto più semplicemente, vuole disporre di un quadro completo ed esaustivo prima di iniziare a fare trading in criptovalute.
Criptovalute: leggere attentamente le istruzioni
Le criptovalute, note anche col nome di monete virtuali, sono disponibili solo nel mondo telematico. La prima ad apparire è stata, dodici anni fa, il Bitcoin, che ancora oggi resta, senza alcun dubbio, la moneta digitale più scambiata ed ambita al mondo. Dal 2009 ad oggi, questo cripto è stata posseduta da milioni di trader, piccoli o grandi che siano, in tutto il mondo.
Col passare degli anni, ad essa si sono affiancate altre criptovalute: si stima che ne siano nate oltre 5000. Numeri che fanno comprendere quali sia la portata del fenomeno. E, però, devono mettere in guardia i risparmiatori, che devono evitare, ad esempio, quei soggetti che promettono mirabolanti guadagni senza correre alcun rischio.
È opportuno specificare, infatti, che le criptovalute sono esposte ad una volatilità certamente non contenuta e non devono essere viste come la panacea di tutti i mali. Esse, di conseguenza, devono essere utilizzate come un elemento diversificatore all’interno di un portafoglio ampio e variegato, in grado di amplificare le performance complessivo dello stesso.
In base a quanto sostengono numerosi esperti finanziari, le criptovalute non dovrebbero mai superare il 10% del totale delle attività finanziarie di ogni singolo risparmiatore. Un consiglio, quest’ultimo, che è valido per quei soggetti con un approccio alto al “rischio mercato”: la percentuale di possedimento consigliata, quindi, scende se il trader è un investitore con un profilo di rischio medio o basso.
Qual è il giusto approccio al mondo delle criptovalute
I motivi di queste percentuali prudenziali sono determinati da alcuni fattori. In primis, le criptovalute non sono soggette al controllo di alcuna Banca Centrale, l’ente che norma le politiche monetarie di tutti i paesi del mondo. Questa la espone inevitabilmente ad una volatilità maggiore rispetto alle tradizionali valute fisiche ed implica che l’utente finanziario sia conscio di investire in prodotti non a capitale garantito o a bassa volatilità.
Il modo migliore per approcciare alle criptovalute, perlomeno in termini di sicurezza, è quello di rivolgersi ad un broker finanziario serio ed affidabile, come quelli presenti in questo link https://www.zonatrading.it/come-fare-trading-online-su-criptovalute/, onde evitare di finire nella rete di qualche operatore poco affidabile o, peggio ancora, truffaldino.
A tal proposito, è opportuno affidarsi solo ad operatori legalmente riconosciuti dalla CONSOB, l’organo nostrano di vigilanza dei mercati. I portali più noti, inoltre, consentono di approfondire l’argomento in maniera estremamente esaustiva, grazie alla presenza di guide di facile lettura, in grado di poter sciogliere tutti i dubbi che animano i piccoli risparmiatori che si affacciano per la prima volta al mondo delle valute digitali
Quest’ultimi, oltretutto, hanno la possibilità di sperimentare l’investimento in criptovalute tramite le cosiddette “Demo”, dei veri e propri simulatori dei mercati finanziari, dove l’utente investe tramite “soldi virtuali”: solo in un secondo momento, quando si possiede maggiore confidenza col mondo delle cripto, si potrà investire una parte dei propri risparmi anche in questo comparto, che negli ultimi diciotto mesi ha fornito più di una soddisfazione ai trader.