L’ardua scelta della rinegoziazione del mutuo
Sono molte le famiglie che in questo momento stanno decidendo sul da farsi dopo aver ricevuto, nei giorni scorsi, la lettera dalla propria banca recante la proposta di rinegoziazione del mutuo a tasso variabile, la quale potra essere accettata o meno entro i primi di dicembre. Si tratta infatti di una decisione non del tutto semplice: sebbene la convenzione Abi-Governo consenta di riportare l’esborso mensile sui livelli del 2006, non è detto che tutti possano trarre effettivi vantaggi da tale opportunità.
Innanzitutto la riduzione della rata rischia di allungare il piano di ammortamento, finendo per incrementare ulteriormente l’onerosità complessiva. Inoltre è necessario considerare la durata residua del mutuo: maggiore è questa più è alto il rischio di allungamento del mutuo e conseguentemente dell’aumento dell’esborso finale, mentre per quel che riguarda i prestiti più datati (in cui si è già superata la metà del piano di rientro) i benefici della riduzione della rata rischiano di essere praticamente nulli.
Si tratta indubbiamente di una bella gatta da pelare per quelle famiglie che non hanno sottoscritto, a suo tempo, prestiti a tasso fisso e ora si trovano a dover sostenere rate ben al di sopra delle rispettive possibilità finanziarie. C’è da dire comunque che per coloro che si trovano in serie difficoltà nel far fronte ai pagamenti mensili, tale rinegoziazione appare come l’unica strada possibile.
In ogni caso, prima di sottoscrivere la rinegoziazione di mutui e prestiti personali è consigliabile soppesare bene la convenienza delle varie soluzioni proposte, da valutare sulla base della propria particolare situazione finanziaria. È bene pertanto richiedere una simulazione personalizzata relativa al proseguimento del mutuo sia per quel che riguarda la forma rinegoziata sia per la forma precedentemente in atto, senza scoraggiarsi nel caso in cui la mole dei documenti sia particolarmente notevole.