L’elisir di lunga vita: la dieta Mediterranea
La dieta mediterranea prevede un modello nutrizionale il quale si ispira a quello italiano, a quello greco, a quello spagnolo e a quello marocchino. Nel 2008 l’Italia richiese all’UNESCO di comprendere questa “dieta” tra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità, riconoscenza che fu concessa al paese italiano unicamente nel 2010.
Per la prima volta si è cosi equiparato uno stile di vita, o meglio un modo di essere, a un patrimonio che non deve essere dilapidato e distrutto, al principale dei monumenti e dei principali luoghi di interesse storico ed artistico.
La dieta e la sua storia
Questa tipologia di alimentazione nasce grazie al nutrizionista italiano Lorenzo Piroddi, il quale individuò per primo la connessione che vi è tra alimentazione e malattie quali l’obesità, il diabete e la bulimia. Dopo qualche anno questo tema attirò l’attenzione anche di uno studioso statunitense, Ancel Keys, il quale scoprì che, nonostante un elevato consumo di grassi vegetali, a Nicotera (comune in Calabria) e nell’isola di Creta, vi era una bassa incidenza di malattie alle coronarie. Per essere sicuri al riguardo, qualche anno dopo, un gruppo di scienziati iniziarono il così detto “Seven Countries Study”, ovvero uno studio sulle abitudini alimentari di sette diversi Paesi nel mondo. Il risultato confermò che nei paesi mediterranei il rischio di mortalità per infarto è decisamente molto più basso rispetto a paesi scandinavi , americani o dell’est, in quanto povera di grassi saturi quali burro, strutto, carni rosse e latte.
Gli alimenti principali
La dieta consiste prevalentemente nel consumo di cereali, olio d’oliva, frutta, verdura, pesce e vino, ovviamente in quantità non eccessive. Uno dei posti più importanti in questa particolare tipologia di alimentazione è rappresentato dai cereali, tra i quali riso, pasta integrale e non, patate, pane, ma anche avena, orzo e quinoa. Essi, in quanto carboidrati complessi, dovrebbero rappresentare almeno il 50% delle calorie assunte ogni giorno. Perché questa dieta sia equilibrata, è necessaria una giusta associazione tra carboidrati e legumi, i quali se assunti in quantità moderate forniscono il giusto apporto di proteine e, quindi, di amminoacidi. Importante è anche il consumo di pesce (ricco di acidi grassi essenziali e Sali minerali), il quale, se possibile, dovrebbe essere maggiore rispetto a quello della carne (bianca soprattutto), in modo da permettere all’organismo di assimilare nel migliore modo possibile le varie componenti nutritive. Infine, da non dimenticare, è l’assunzione di latticini e uova, i quali se consumati in dosi non eccessive, forniscono il giusto apporto di proteine, sali minerali e vitamine.
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