Sensibilità al glutine: che cos’è e differenze con la celiachia
La sensibilità al glutine non è la celiachia di cui tutti sentiamo parlare. Si tratta infatti di una patologia diversa che si manifesta diversamente e non va confusa nemmeno con l’allergia al grano. Cerchiamo di capirci di più!
Sensibilità al glutine: che cos’è
La sensibilità al glutine o NCGS (Non-celiac gluten sensibility) è una patologia che ha alcuni elementi in comune con la ben più nota celiachia, ma si ha quando un determinato soggetto presenza i sintomi della celiachia o dell’intolleranza al glutine pur non essendone affetto, motivo per cui è importante non fare confusione. Si manifesta con sintomi intestinali o extra-intestinali non specifici ma simili a quelli dell’allergia al grano o della celiachia.
Si tratta di un disturbo introdotto di recente nel vocabolario medico per identificare dunque quei casi in cui il paziente trae un beneficio da un’alimentazione priva di glutine seppur da esami e accertamenti clinici sia stata esclusa la celiachia o l’allergia al grano.
I sintomi della sensibilità al glutine
La manifestazione dei sintomi è abbastanza varia anche perché il confine tra celiachia, intolleranza e sensibilità al glutine è piuttosto sottile. I sintomi più diffusi sono stanchezza, emicrania, diarrea, dolori addominali, stipsi, dermatite e mal di testa. E’ importante dunque fare attenzione se questi sintomi si manifestano in seguito all’assunzione di alimenti contenenti glutine e se spariscono quando si eliminano questi alimenti dalla propria alimentazione. Sono questi i primi campanelli di allarme che rendono necessari degli accertamenti medici specifici e un cambiamento dell’alimentazione. Rispetto alla celiachia, la sensibilità al glutine non presenta una situazione “complessa” come quella della celiachia vera e propria. Alcuni pazienti, infatti, possono tollerare piccole quantità di glutine senza però sviluppare i sintomi tipici per cui non è necessario eliminarlo dall’alimentazione. In caso di sensibilità, ad esempio non si riscontrano auto-anticorpi, auto-trasglutaminasi che portano a lesioni intestinali.
Differenze tra sensibilità al glutine e celiachia
La celiachia è una malattia cronica dell’intestino tenue a base autoimmune e che colpisce soggetti geneticamente predisposti di qualsiasi fascia d’età. Nei soggetti celiaci, l’ingestione di alimenti contenenti glutine causa una risposta immunitaria a livello dell’intestino che però è anche dannosa per l’intestino stesso. Da ciò derivano tutti i sintomi tipici della celiachia di cui i più frequenti sono: dolori addominali, ritardo nella crescita se diagnosticata fin da bambini, diarrea e/o costipazione cronica, stanchezza psicofisica e anemia. Per essere certi che un soggetto soffra di questo tipo di patologia non sono sufficienti i sintomi citati, ma sono necessari specifici test che ne manifestino l’esistenza effettiva perché possono capitare anche casi in cui i sintomi citati non siano presenti o che si manifestino in modo particolare. La sensibilità al glutine è dunque un disturbo meno pesante rispetto alla celiachia vera e propria.
Allergia al grano e sensibilità al glutine: differenze
Nell’allergia al grano si verifica la presenza di anticorpi tipici tra cui gli IgE e si manifesta con problemi all’apparato respiratorio e non all’apparato digerente come invece succede nella celiachia o nella sensibilità al glutine. Si tratta dunque di una reazione allergica alle proteine del frumento. Per la diagnosi di questa problematica sono necessari esami specifici come prick test e RAST specifici.
Come trattare la sensibilità al glutine
Anche la sensibilità al glutine richiede di intervenire sull’alimentazione come avviene per la celiachia. La differenza però è data dal fatto che nel caso della sola sensibilità la sospensione dell’assunzione di alimenti contenenti glutine può essere circoscritta per un determinato periodo di tempo. Ovviamente l’eliminazione del glutine determina una riformulazione dell’intera alimentazione per cui va modificato sia l’apporto di fibre che quello di zucchero semplici. Allo stesso modo vanno tenuti in considerazione anche il livello di attività fisica o di stress nonché i farmaci assunti.