Bastano 20 anni di contributi Inps per la pensione?

Bastano 20 anni di contributi Inps per la pensione?

Bastano 20 anni di contributi INPS per andare in pensione? Siti, o anzi categorie di siti specializzati, come Pensioni News di posizioniaperte.com, rispondono a questa domanda, come si può leggere in questo articolo.

Qui cerchiamo però di fare il punto della situazione, ampliando il discorso a tutte le forme pensionistiche che possono essere fruite da chi ha versato solo 20 anni di contributi, o anche meno. Come vedremo, la normativa non è così complessa come può sembrare a primo acchito. D’altronde, le opportunità ci sono… Ma fino a un certo punto.

Pensione con 20 anni di contributi: tra desiderio e necessità

Andare in pensione con soli venti anni di contributi, o anche meno, è il sogno di molti, anzi della maggior parte delle persone. Venti anni sono infatti generalmente considerati come un lasso di tempo sufficiente da dedicare alla vita lavorativa, stancante “al punto giusto”.

Tuttavia, per alcuni andare in pensione con venti anni o meno di contributi non è solo un desiderio, ma anche una necessità.

Pensiamo ai lavoratori che, per vicissitudini varie, si trovano senza un’occupazione dopo uno o due decenni di lavoro, e che ormai vantano un’età avanzata, dai cinquant’anni in su. In questo caso, reinventarsi è molto complicato, soprattutto se si pensa al fabbisogno di formazione che caratterizza l’attuale fase del mercato del lavoro.

E’ una necessità ancora più urgente per chi ha alle spalle decenni di lavoro usurante, magari da operaio o da artigiano.

Insomma, le ragioni per andare in pensione “prima” sono tutt’altro che velleitarie. Un’argomento, questo, che viene spesso affrontato nella categoria Pensioni News del sito posizioniaperte.com, e che vi invitiamo ad approfondire.

Si può andare in pensione dopo 20 anni di contributi?

La risposta è affermativa. Sì, si può andare in pensione dopo 20 anni di contributi, o anche meno. Ovviamente, occorre rispettare certe condizioni.

Ma c’è dell’altro, a seconda delle condizioni che si rispettano: si apre un ventaglio più o meno ampio di possibilità. Le alternative, in particolare, sono due:

  • Pensione di vecchiaia. E’ la forma pensionistica dedicata a chi ha raggiunto il limite di età e vanta comunque un’attività contributiva di rilievo. In questo caso, il requisito è proprio il versamento di vent’anni di contributi. Il requisito anagrafico consiste invece nel raggiungimento dei 67 anni di età.
  • Assegno sociale. Anche se il nome fa pensare ad altro, si tratta comunque di una forma pensionistica. Non a caso, fino a qualche anno fa era chiamato “pensione sociale”. Ad ogni modo, è pensato per chi ha raggiunto i requisiti della pensione di vecchiaia ma versa in condizioni economiche precarie. In questo caso, il reddito familiare non deve superare i 13.085,02 euro annui. La buona notizia è l’assenza di requisiti contributivi. Insomma, se si rispettano le altre condizioni, è possibile accedere all’assegno sociale a prescindere dai contributi versati. Per inciso, l’assegno sociale, attualmente (2023) consiste in 503,27 euro mensili.

Vale la pena parlare anche del pensionamento anticipato, che però richiede uno sforzo contributivo maggiore. Come suggerisce il nome, consiste nella possibilità di andare in pensione prima dell’età minima stabilita dalla normativa, che è pari a 67 anni tanto per gli uomini quanto per le donne.

Grazie al pensionamento anticipato, si può andare in pensione anche a 62 anni. Tuttavia, è necessario aver versato 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne) o 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini).

Un altro requisito riguarda la consistenza della pensione. Questa, infatti, dev’essere pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Se si considera che l’assegno sociale è pari a 503,28 euro, la pensione deve superare 1509,84 euro.

Come calcolare la pensione, gli strumenti di Pensioni News e INPS

Su internet si trovano contenuti interessanti, che offrono strumenti utili a stimare con largo anticipo l’ammontare della propria pensione. Tra le fonti più autorevoli in tal senso spicca posizioniaperte.come, categoria Pensioni News.

Tuttavia, per un calcolo accurato al cento per cento, è bene chiedere “al banco”. Ovvero, all’INPS stessa. L’istituto mette a disposizione alcuni tool facili da utilizzare. Su tutti, Pensione Futura, che permette, tra le altre cose:

  • Di controllare e monitorare i contributi versati;
  • Conoscere la data esatta in cui si maturerà il diritto alla pensione;
  • Calcolare l’importo stimato, mediante proiezioni e al netto dell’inflazione;
  • Ipotizzare vari scenari, come la sospensione dell’attività lavorativa a una precisa data.