Grappa: il distillato più amato dagli italiani

Grappa: il distillato più amato dagli italiani

Qual è il distillato più amato dagli italiani? La grappa ovviamente! Ma quali sono le ragioni che la incoronano tra i distillati più richiesti e più popolari in tutto il Paese? Come fa la grappa a “vincere” il confronto con prodotti ben più globali e commercializzati in tutto il mondo?

Ebbene per capirne il valore commerciale attuale bisogna andare a scavare un po’ indietro negli anni, quando la grappa era una semplice acquavite che infondeva coraggio in guerra e che faceva dimenticare i dolori del freddo e della povertà tra i contadini.

Una storia lunga e decisiva per la consacrazione

La grappa era da sempre considerata una bevanda povera e grezza, usata per medicamenti o per non sentire i morsi di fame e freddo tra i contadini. Per esempio è abbastanza noto che, durante il Risorgimento, questa era una bevanda frugale che circolava per lo più in Piemonte, Veneto e Trentino tra i contadini che raccoglievano gli scarti dell’uva.

Con le bucce degli acini d’uva, quindi, veniva dato avvio ad una fermentazione alcolica “povera” che dava vita ad una bevanda rude e graffiante, tutt’altro che simile alla grappa che conosciamo oggi.

Per godere del riconoscimento che merita la grappa ha dovuto attendere il 2011, quando il Ministero delle Politiche Agricole promulgò il Decreto n. 5389, con il quale si attuava il regolamento Comunitario del 2008 in merito ai prodotti ad indicazione geografica protetta.

L’acquavite di vinacce diventa “Grappa”

Con tale Decreto, infatti, l’acquavite di vinacce divenne a tutti gli effetti “Grappa”, un distillato ricavato da vinacce prodotte e raccolte esclusivamente in Italia. Con questo atto si mise nero su bianco il procedimento di lavorazione e l’indicazione geografica protetta che elegge a “Grappa” solo i distillati da materia solida in particolari alambicchi.

Solo alcune grappe, come quelle che trovi qui https://www.saporideisassi.it/14-grappe, possono esibire l’indicazione geografica, senza contare che per esporre in etichetta le denominazioni DOC, IGT e DOCG occorre usare e certificare vinacce che provengano da vini di un certo valore.

La sua consacrazione

È questa la consacrazione che ha portato le grappe nostrane a portare a compimento un lungo percorso storico grazie al quale, oggi, la Grappa con la “g maiuscola” assume un ruolo di rilievo nelle regioni in cui questa viene prodotta.

Piemonte, Trentino e Veneto sono le regioni dove la tradizione della distilleria assume il doppio valore storico e commerciale grazie al quale la Grappa è diventata un prodotto di culto internazionale.

È grazie alle storiche distillerie di queste regioni che questo distillato ha raggiunto i palati degli estimatori di tutto il mondo, a partire da metodi artigianali e storici conservati ancora oggi. Difatti è possibile visitare le distillerie per apprezzare alambicchi in rame e metodi di conservazione delle vinacce che durano da secoli.

Ma perché la Grappa è il distillato più amato dagli italiani?

Per via della sua importanza storica ed economica questo distillato primeggia tra le scelte degli italiani quale motivo di orgoglio nostrano. Se è vero che siamo un popolo di intenditori, per cui apprezziamo anche gli altri distillati del globo, la Grappa è un compagno da tavola che allieta pranzi e cene in famiglia.

La Grappa è il modo perfetto per terminare un bel pasto abbondante ed è il collante perfetto che lega il caffè ed il dessert. È un ospite sempre presente in tutte le tavole ed è il nostro miglior vanto della distilleria che porta in auge anche l’incredibile produzione vinicola che nasce sulle colline rigogliose del nostro Paese.