Le differenze tra psicologia e psicoanalisi

Le differenze tra psicologia e psicoanalisi

La psicologia e la psicoanalisi sono due realtà molto simili tra loro. Etimologicamente parlando i termini in questione derivano dal greco e vogliono significare lo studio dell’anima, l’analisi e l’indagine su questa parte impalpabile dell’uomo. Nonostante queste similitudini, le due discipline hanno molte differenze. Per vedere che tipo di discordanze ci sono, bisogna sapere bene cosa trattano e in che modo. La psicologia è una realtà giovane, nata alla fine del 1800 per interpretare i fenomeni della mente. Per fare ciò, lo psicologo tende ad usare modelli matematici e statistici, rapportandoli con la mente e le sua volubilità. Prima della nascita di questa scienza lo studio dell’anima era argomento di teologia e filosofia, molto elevato. In realtà, la psicologia di adesso, cerca di studiare la realtà della psiche, dando delle concrete visioni scientifiche e reali. Parlare di psiche come un qualcosa che reagisce in determinati modi e momenti, che hanno una loro logica scientifica, pone moltissime altre domande che, non sempre, ottengo una risposta adeguata. Il campo della psiche è un qualcosa di immateriale, sicuramente reale, perché solo questo giustifica l’esistenza della psicologia. La psicologia, quindi, dà una giustificazione logica ai fenomeni definiti normali come l’ira, la paura, l’ansia, il dolore e la gioia. Sono stati dell’anima molto intimi, dovuti a processi mentali e sensoriali estremamente complicati. Ogni problema che si riscontra, fa parte di un determinato ramo della psicologia. La psicologia applicata studia e interviene sui vari comportamenti dell’uomo. La psicologia animale, che tratta di comportamenti animali e la psicologia comparata, che esamina i pazienti a seconda dell’età, della professione e del tipo di sesso.

La psicoanalisi ha un grandissimo interesse clinico. Questa teoria, sviluppata alla fine del 1800 da Freud, tratta lo sviluppo della nevrosi e dei cambiamenti di umore e mentalità dovuti proprio a questo. Nelle teorie freudiane, l’inconscio entra in conflitto a causa di grandi dilemmi: il conflitto tra la realtà ed il piacere, tra la vita e la morte e le varie pulsioni sessuali. Inoltre, il termine psicoanalisi porta proprio allo studio di terapie adatte per curare questo tipo di carattere inconscio. Si pensa che le varie malattie mentali, e quindi i vari danni che queste potrebbero portare al corpo, siano dati dagli eventi che avvengono nella psiche di un uomo. Il passo che si deve fare è quello di rendere consapevole il paziente di tutti i sentimenti inconsci delineati nella mente. Sentimenti che, essendo posti nella psiche, non sono a conoscenza dell’individuo. Da questo tipo di teoria si è sviluppata una disciplina, detta psicodinamica, che tratta della dinamica dei processi psichici, e una psicoterapeutica, processo che permette di curare determinati tipi di malattie mentali. A differenza della psicologia, che non ha delle cure specifiche ma deve semplicemente cercare di far espletare tutti i sentimenti, anche quelli più profondi, la psicoanalisi, attraverso delle elaborate terapie, cerca di curare la malattia fisica e mentale data proprio dai processi della psiche. Quindi lo psicologo può dare dei consigli, ascoltare e aiutare un paziente, dando benessere, facendo confrontare i vari individui, e le loro problematiche, anche con sessioni di gruppo. Lo psicoanalista, attraverso specifiche medicine e trattamenti, può curare stati differenti di malessere mentale. Caratteristiche discordanti tra le tue teorie sono rese ancora più evidenti dagli studi del teologo e psichiatra Jung. Lo studioso era in disaccordo su moltissime teorie di Freud, prima fra tutte è il rapporto dell’uomo e dei suoi pensieri con le teorie matematiche e scientifiche presentate da Freud. La psiche non è controllabile con dei calcoli matematici. Inoltre le due teorie discostano moltissimo anche per la spiegazione sulla sessualità e l’allucinazione con la realtà. Sono due discipline molto simili tra loro in quanto studiano la medesima parte dell’inconscio, con finalità uguali, vale a dire quelle di poter guarire il paziente, ma con metodi diversi secondo la problematica a livello psichico presente nel paziente.