Russamento: sintomatologia e soluzioni per migliorare il sonno
La rancopatia rappresenta il russamento cronico durante il riposo notturno, l’addormentamento profondo e leggero e, in alcuni casi, anche in momenti di rilassamento da svegli. Il particolare suono emesso durante il russamento è provocato dalla vibrazione delle strutture molli che l’aria incontra al suo passaggio nelle fasi di inspirazione ed espirazione, ovvero: ugola, palato molle, lingua, tonsille ed epiglottide.
Il russamento, però, non costituisce solo un momento di disturbo acustico per il soggetto russatore stesso e per il partner, ma anche un campanello d’allarme per patologie più serie e gravi.
Spesso il russamento è infatti collegato alle apnee notturne, stato che desta particolare attenzione perché comporta la cessazione, seppur temporanea, della respirazione fino a che il soggetto non riprende spontaneamente. Proprio in concomitanza del momento di apnea, il russamento si fa acusticamente più intenso perché costituisce lo sforzo fisico della ripresa alla regolare respirazione. Solitamente le apnee notturne e il russamento sono due caratteristiche patologiche di cui l’individuo non si accorge, riferite da familiari e partner.
Sintomatologia legata al russamento cronico
Per molto tempo si è pensato che il russare non comportasse alcun problema particolare, se non il fastidio sonoro di chi dorme in compagnia del russatore, ma in realtà approfondendo la tematica, si è visto che il russamento cronico provoca dei malesseri.
I soggetti russatori tendono a svegliarsi già stanchi e poco energici perché il rumore notturno disturba il loro stesso sonno; frequenti sono le cefalee durante le prime ore della giornata e la sensazione costante di non aver riposato bene che comporta, durante il giorno, un senso di stanchezza costante, sonnolenza e difficoltà di concentrazione. Nel lungo termine, il sonno disturbato e la stanchezza cronica possono indurre il soggetto in uno stato di depressione silente, con perdita dell’appetito sessuale, stati ansiosi, irritabilità accentuata, vertigini e giramenti di testa, nonché perdita di memoria fugace.
Le cause principali
ll russamento è una vibrazione rumorosa provocata dai tessuti molli sottoposti ad una sorta di turbolenza durante il passaggio dell’aria. Quando infatti l’immissione o l’emissione di aria trova ostacoli nel suo percorso dal naso ai polmoni, lo sforzo crea irregolarità di flusso. Tra le cause principali di russamento cronico vi sono le deviazioni del setto nasale, la presenza di polipi, l’ipertrofia dei turbinati, il prolasso di palato molle, ugola o faringe, etc. Sostanzialmente si possono considerare sia cause prettamente nasali che cause extranasali, ovvero faringee, laringee, rinofaringee e cause predisponenti.
Terapie e trattamenti
Ridurre il russamento non è così semplice ma si può migliorare la situazione anche attraverso piccole accortezze. Ridurre il fumo di sigaretta, l’assunzione di alcol e seguire una dieta ipocalorica qualora vi fosse un sovrappeso, potrebbe già ridurne l’intensità e la frequenza.
Non esiste una vera e propria terapia farmacologica per il russamento, ma si può eseguire la polisonnografia con conseguente terapia meccanica con CPAP (Continue Positive Air Pressure). In alternativa, si possono ottenere miglioramenti sensibili con l’utilizzo di un bite notturno o, in extremis, con la chirurgia se vi sono le condizioni che la richiedono.
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