Mobilità sostenibile e nuove tecnologie: facciamo il punto

Mobilità sostenibile e nuove tecnologie: facciamo il punto

Mobilità sostenibile: facciamo il punto

In un mondo sempre più connesso e dinamico, in cui le tecnologie e le innovazioni ci battono in velocità, la mobilità e i trasporti sono una parte essenziale della nostra società.

Tuttavia oggi c’è una parola che entrata nel nostro vocabolario quotidiano quasi irruentemente e che è diventata un motto di molte aziende, questa è la sostenibilità.

Non possiamo infatti più ignorare le conseguenze disastrose che i nostri spostamenti arrecano al pianeta.

Per questo oggi si assiste a una maggiore sensibilizzazione sulla questione ambientale, anche da parte degli Stati e delle potenze mondiali, e le stesse tecnologie, che hanno un tempo industrializzato le società moderne, vengono impiegate ora per costruire un futuro più ecologico ma che allo stesso tempo continui a migliorare la qualità della vita delle persone.

Ma a che punto siamo veramente con la mobilità sostenibile?

É ormai noto che un quarto delle emissioni di gas serra rilasciate nell’atmosfera deriva dai mezzi di trasporto, per questo oggi si mira a progettare dei trasporti più “intelligenti” che possano ridurre l’impatto ambientale, e al contempo essere più efficienti e performanti.

L’Unione Europa in sé investe ogni anno miliardi di euro per la manutenzione e l’innovazione di trasporti e infrastrutture in questo senso.

Nel 2017 sono stati fissati, ad esempio, nuovi standard europei per quanto riguarda la circolazione sia di mezzi pubblici che di quelli privati. L’obiettivo era quello di ridurre le emissioni di milioni di tonnellate di CO2 tra il 2020 e il 2030.

Ma se diamo un’occhiata alle statistiche, almeno in Europa, risulta chiaro che c’è ancora molta strada da fare.

Ad esempio si riscontra che i mezzi alimentati da energia rinnovabile sono ancora troppo pochi; soltanto in alcuni Paesi europei infatti viene rispettato il livello fissato dall’UE ovvero l’utilizzo di energia rinnovabile superiore al 7,5% e questi sono la Svezia, Austria, Finlandia, Francia, Slovacchia e Portogallo.

L’Italia si classifica invece al nono posto, come fanalini di coda ci sono Germania e Gran Bretagna. Queste ultime però, d’altro canto, sembrano impegnarsi di più sul fronte del trasporto privato, investendo nella ricerca di fonti rinnovabili.

Il progresso del trasporto elettrico

Se parliamo di mobilità sostenibile ed ecologica, ovviamente la prima cosa che ci viene in mente sono le auto elettriche e ibride.

Sono ormai la nuova frontiera delle più grandi case automobilistiche.

Anche in questo caso i dati riportano che i paesi scandinavi sono i promotori più esemplari del trasporto elettrico, mentre l’Italia ad esempio è ancora molto indietro in questo senso.

Va ricordato infatti che la diffusione su larga scala dei veicoli elettrici deve essere accompagnata anche da una nuova riconversione delle infrastrutture, come può essere ad esempio una distribuzione capillare di stazioni e colonnine di ricarica.

Anche in questo i Paesi del Nord Europa come Olanda e Danimarca sembrano portarsi avanti.

Se ci spostiamo invece nel settore delle linee ferroviarie, la maggior parte dei Paesi europei sono già a buon punto nell’elettrificazione; più lontana invece è ancora la visione di aeromobili ibridi ed elettrici, anche se nel trasporto aereo si stanno già progettando nuovi tipi di biocombustibili alternativi che possano ridurre l’impatto dei viaggi a lungo raggio.

Sul blog di MoDo puoi trovare tanti spunti interessanti per il futuro della mobilità.

Carsharing

Il fenomeno del “car sharing” o anche detto “car pooling” è la tendenza del momento, anche se sembra essere diffuso soltanto nelle maggiori città metropolitane.

Sicuramente è una valida soluzione che permette di abbattere le emissioni ma anche i costi, se si pensa al carburante consumato e all’anidride carbonica prodotta, usando la propria auto o i mezzi pubblici.

I trasporti condivisi hanno preso piede anche grazie alla digitalizzazione che rende questi servizi veloci e user-friendly, infatti oggi si può semplicemente prenotare un passaggio al lavoro dal proprio smartphone.

Lo stesso successo lo sta avendo anche il sistema delle navette aziendali condivise dai lavoratori.

Mobilità senza motori

Ma mobilità sostenibile non significa soltanto motori elettrici, pensiamo ad esempio al mezzo più semplice e intramontabile come la bicicletta. Ad esempio alcune delle maggiori città europee, tra cui Amburgo, puntano a ristrutturare la rete delle piste ciclabili per incentivarne l’uso e mirano a diventare una città senza auto e smog.

Di certo la pandemia da Coronavirus ha cambiato le carte in tavola a livello globale anche nel settore dei trasporti.

La chiusura dei confini e la clasura forzata in ogni Paese hanno infatti drasticamente ridotto il traffico cittadino e l’uso di tutti i sistemi di trasporto, di terra o aereo, incentivando invece i piccoli spostamenti a piedi o in bici.

Senza dubbio però il desiderio di spostarci da un posto all’altro è sempre vivo e insito dell’uomo e la mobilità rimane sempre l’anima dello sviluppo di una società e di un Paese.

Certo è che però lo scenario dei trasporti è ancora tutto da immaginare: torneremo ad abusarne come prima ?

O sarà l’occasione giusta per rivalutare il nostro modo di spostarci e viaggiare?

 

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