Una formidabile giornata di pesca

Una formidabile giornata di pesca

Per circa trenta anni ho praticato questa bellissima attività, o sport, o hobby o…come meglio desiderare chiamarla!

Ma spesso le situazioni della vita ti obbligano a dover fare delle scelte, a dover rinunciare a qualche cosa in favore di altre, scelte dettate da spiacevoli condizioni materiali che necessariamente diventano antagoniste di ciò che magari, la pura e semplice gioia per una passione, può rappresentare. Insomma, a causa di difficoltà economiche, decisi di vendere la mia attrezzatura per la pesca e quindi, come si suol dire, di “appendere la lenza al chiodo”.

Certo è che, dal momento che comunque era gratis, non disdegnavo mai di parlare di pesca con i miei colleghi di lavoro o con gli amici, di dar loro dei consigli in virtù della mia esperienza acquisita o di raccontare aneddoti e catture che mi erano capitati nei trenta anni di piacevole attività. E mi mancavano veramente tanto le mie giornate di pesca, a volte avvertivo delle vere e proprie crisi di astinenza.

Poi un giorno, mio figlio, ancora adolescente, espresse il desiderio di voler andare a catturare qualche trota in un laghetto di pesca sportiva.
Acconsenti subito a tale richiesta…ma sorgeva il problema dell’attrezzatura!

Chiesi ad un mio collega di lavoro, qualche accessorio in prestito, mi recai con mio figlio presso un mercatino di oggetti usati della mia città ed acquistai due vecchie bolognesi con due relativi mulinelli.

Non valutai ne peso, ne marca, ne condizioni di usura degli oggetti acquistai, era troppo forte l’emozione di stringere nuovamente tra le mani una canna da pesca, che non pensavo ad altro che al rumore della lenza che cadeva in acqua, non pensavo ad altro che alla vista del galleggiante che affondava, alla eventuale gioia di mio figlio nel catturare la sua prima preda.

L’esperienza di quel giorno

la scelta del luogo cadde su di un laghetto di pesca sportiva distante circa quindici Km dalla mia città.
Inutile descrivere la gioia di mio figlio durante il tragitto, ma inutile anche che io descriva la mia, nel poter di nuovo riaccendere quella passione che ero stato costretto a reprimere.

Giunti sul luogo, optai per la pesca con il galleggiante e camole da miele quale innesco. Trascorsa la prima ora, i galleggianti non affondarono mai, e fu allora che spiegai a mio figlio che sicuramente si rendeva necessario cambiare posto, andare nella sponda opposta, dove era posta una griglia per la fuori uscita dell’acqua del laghetto e dove, a mio giudizio, era più logico che le trote stazionassero in virtù del fatto che, sicuramente, in quel tratto di lago transitava più “cibo”.

Detto fatto.

Le nostre lenze,dopo circa dieci minuti, erano in pesca in quella zona del laghetto e, dopo neanche altri dieci minuti, i due galleggianti affondarono.

Abbiamo concluso il pomeriggio di pesca con ben 26 catture, ma non si era di certo conclusa, con quella semplice pescata, la mia voglia di tornare a pescare.

E cosi, da quel giorno, pian piano ho acquistato l’idonea attrezzatura per la pesca alle trote nei laghetti e, nel fine settimana, mi reco ancora a pescare insieme a mio figlio, non più adolescente chiaramente, ma molto meno esperto di me!

Se vi interessa la pesca alla trota, ho da poco aperto un sito web in cui vi spiego tantissime cose, tra cui esperienze, lezioni ai neofiti e molto altro ancora, vi lascio il link: https://www.pescalatrota.it/.