Il brunello di montalcino oggi

Un ideale itinerario nei grandi vigneti della Toscana, non può che iniziare dal vino che sta conferendo maggior lustro a viticoltori e produttori ovvero il Brunello di Montalcino vino prelibato che di strada ne ha fatta molta da quando venne letteralmente inventato, attorno al 1888, dalla intraprendenza della famiglia Biondi-Santi, nelle persone di Ferruccio prima e di Tancredi e Franco, poi…da vino esclusivo di quell’unica famiglia, poco a poco si è arrivati agli undici imbottigliatori del 1960 ed ai 25 censiti nel 1970, 53 nel 1980 e circa un centinaio più recentemente.

Parlare oggi del Brunello e dei vigneti del Montalcino significa parlare di vini accolti ormai senza alcuna esitazione nel ristretto olimpo non solo dei grandi vini rossi d’Italia, ma anche annoverati tra i vini fuoriclasse, insieme a “must” del calibro di Bordeaux, Côtes du Rhône, Bourgogne e pochi altri al mondo.

Questo staus di vino eccellente deriva da una sequenza di annate di assoluto valore e dalla grande vivacità della zona che ha fin dall’inizio dato vita ad un rialzo sia dei prezzi che delle quotazioni delle uve, per non parlare delle valutazioni di aziende e dei relativi ettaro vitati.

Per accaparrarsi oggi una buona bottiglia di Brunello di Montalcino, sia di produttori esordienti che alle prime armi, bisogna esborsare una cifra di alcune decine d’euro, che vanno raddoppiando se si tratta dei cru più prestigiosi o delle riserve che ricevono spesso da Wine Spectator quotazioni che raggiungono gli 88/100 per salire in certi casi a 94-96/100 senza che nessuno abbia da ridire più di tanto sul prezzo, vista la qualità ai massimi livelli.

Un esempio su tutti il supremo Brunello 1995 di Sarrino, che ha ricevuto 90/100 da Thomases e 91/100 su Wine Spectator, un vino questo che c’è piace tantissimo perché esalta nitidamente le caratteristiche ed i profumi del Sangiovese, senza ricorrere all’aiuto di altri vitigni e senza l’utilizzo di fusti di rovere francese come vorrebbe qualche “moda” internazionale.
Il Brunello di Montalcino dev’essere così: rispettoso delle caratteristiche della vigne di Montalcino,
per regalare il suo bellissimo color granato deciso, il sentore di more e prugne, abbinato a venature di spezie e cuoio. Il gusto asciutto ma vigoroso con tannini solidi ma morbido e rotondo e dall’acidità vivace nel bicchiere che una bistecca alla fiorentina da chianina autentica o anche un bel cinghiale, delle macchie di Montalcino, sapranno rendere ancora più delizioso perchè Montalcino è, ricordiamolo, una terra d’elezione per i prodotti più genuini e golosi di un territorio che è il cuore della Toscana e dell’Italia.