Sacro Monte di Varallo
A Varallo, in provincia di Vercelli, immerso nella valle più verde d’Italia (la Val Sesia), il frate francescano Padre Bernardino Caimi ebbe l’idea di edificare un Sacro Monte, posizionato sulla imponente roccia sovrastante il paese di Varallo.
Era il 1481, e l’idea fu quella di ricreare, per i propri fedeli, i luoghi caratteristici della Terra Santa, in maniera tale che i fedeli potessero recarsi in pellegrinaggio religioso.
Emblematico fu il nome utilizzato per identificare il Sacro Monte – Nuova Gerusalemme – a significare che il luogo ambiva a essere meta di pellegrinaggio equivalente alla Gerusalemme che, a quell’ epoca, era ben pericolosa da raggiungere (la Palestina occupata dai Turchi).
A 500 anni dalla sua edificazione, il Sacro Monte di Varallo è entrato a far parte del patrimonio dell’Unesco è, fra tutti i Sacri Monti, il più antico e quello di maggior interesse artistico. Sul Sacro Monte, si trovano infatti una basilica e 45 cappelle, tutte mirabilmente affrescate, in cui trovano posto oltre 800 statue in terracotta policroma, lavorate a grandezza naturale.
Il Sacro Monte, inoltre, non solo ambiva ad avere una funzione di meta alternativa e fattibile di pellegrinaggio, ma bensì voleva disporre di una funzione pedagogica, ovvero l’intenzione, sempre cara allo spirito francescano, di spingere i fedeli ad un maggiore avvicinamento alla figura di Gesù Cristo.
È d’altronde ben evidente come gli affreschi – che ricreano una atmosfera propria della Palestina – uniti alla presenza delle moltissime statue a grandezza naturale, spingono il visitatore a immergersi in un’altra epoca, con il fascino delle rappresentazioni delle scene evangeliche in grado di colpire qualsiasi visitatore, con una forza ed una potenza davvero senza paragoni.
Posto nella più verde valle d’ Italia, il santuario del Sacro Monte di Varallo riesce a parlare e a raccontare di una terra lontana nelle distanze ma vicina nei sentimenti.